Come è andato il periodo più florido dell’anno per i brand.
La guerra durante il periodo di Natale ormai comincia sempre prima: fino a qualche anno fa avremmo potuto dire che iniziava con le giornate del Black Friday e del Cyber Monday, che ora sono diventate “Black Week” e durano dieci giorni; perché cominciano con il Single Day, festa cinese che ormai ha preso piede anche in Italia come occasione commerciale tra Halloween e appunto la Black Week.
Insomma, la festività ora dura più di 3 mesi.
Ma non temere, con i numeri è possibile avere tutto più chiaro e capire come davvero avere un impatto tangibile in un mercato dell’attenzione così frastagliato.
Abbiamo cercato di capire cosa è successo per valutare al meglio non solo cosa ha funzionato e cosa no ma come muoversi nei mesi futuri.
Da un report di Klarna, nota fintech svedese per acquistare a rate senza commissioni, emergono Pillar interessanti, seppur legati ad un commercio internazionale.
Infatti, quest’anno più della metà (64%) dei consumatori ha fatto acquisti durante il Black Friday. Questo riguarda soprattutto la Gen Z (85%), i Millennials (77%) e la Gen X (64%). Ma non solo, il Black Friday sembra essere diventato sempre più il sinonimo di acquisti online: il 65% dei consumatori afferma che, durante il Black Friday, ha portato a termine la maggior parte degli acquisti online.
Si, tutto molto interessante, ma a Natale?
Quali sono le % degli acquisti natalizi veri e propri?
Beh, tieniti forte, perché non sono tanto da meno.
Innanzitutto, il 53% dei consumatori concorda sul fatto che i centri commerciali siano il luogo ideale per fare acquisti durante le festività natalizie, seguiti dalle grandi catene (45%) e dai rivenditori locali (42%).
Che sia questa la chiave della convivenza di e-commerce e punti fisici?
Inserirli nella customer journey al momento più opportuno? Il tuo studio dei comportamenti dei tuoi consumatori è in grado di raccontarvi questa storia?
In ogni caso, rimangono dati interessanti, visto che si parla della morte dei centri commerciali ormai da anni… eppure.
Ma in Italia, il Jingle natalizio ha altre note.
Prima di tutto, si parla di 110 miliardi di consumi, con una spesa media di 158€. Dato non così scontato, visto che si parla di 10 miliardi in meno rispetto al 2019.
Cosa dovrebbero raccontarci questi numeri?
Che non basta leggere i report ma bisogna contestualizzare nel mercato di riferimento, nel ciclo di vita del prodotto che si vende e soprattutto nella funzione che quel prodotto o servizio avranno nelle vite dei consumatori.
All’interno del Remarks N°84, la newsletter di Catobi che ogni settimana arriva nelle Inbox di numerosi innovatori, è riportata una ricerca di Branka Orosnjak, Managing Partner di Hall & Partners, agenzia di analisi dei brand e dei consumatori, che ha identificato l’esistenza di due distinti segmenti ai quali dovremmo fare appello in questa festività:
Excess Escapers: vogliono avere un Natale tranquillo
Frivolity Fanciers: vogliono il Natale migliore dopo 2 anni senza festeggiare.
Cosa ti dovresti portare a casa:
1. Tutti i Touchpoint sono imprescindibili e devono essere presidiati a dovere, meglio morti che zombie, come si dice. Giusto per darti un’idea, sempre secondo il report Klarna la stragrande maggioranza dei consumatori più giovani (l’88% dei Gen Z e il 72% dei Millennials) afferma di aver comprato un articolo dopo averlo visto sui social media.
2. I tuoi KPI devono essere uno strumento dinamico e in evoluzione per guidare e supportare il processo decisionale e non semplici check in the box.
3. La presenza e la semplicità di acquisto restano tra i key factor per ampliare il market share.
Ma in tutto ciò… hai già fatto tutti i regali di Natale?
Buone Feste da Catobi.